Biografia di Momo Pertica

Domenico Pertica è nato a Palombara Sabina, il 30 gennaio 1921, da Marco Tullio Pertica – maestro elementare – e Laura Mattei. Quasi subito la famiglia rientra a Roma dove Domenico frequenta le scuole, il liceo classico e la facoltà di Lettere. Dopo la partecipazione alla Seconda guerra mondiale, che lo vede anche inviato con il suo contingente in Albania, Pertica inizia la pratica di giornalista su un foglio dell’ENALC, ente per la formazione lavoro, a Napoli. Poi, nel 1947, comincia la prima collaborazione con il quotidiano Momento Sera e da lì in poi prosegue senza interruzioni la sua professione di libero collaboratore per molti quotidiani, sempre come cronista, e sempre attento a descrivere e a denunziare fatti e aspetti della società, prima di tutto romana.

Nel 1947 sposa la compagna di tutta la vita, Francesca Immè, con la quale ha due figlie, Laura ed Emanuela.

Gli anni febbrili e vitalissimi del dopoguerra a Roma sono vissuti da Pertica, Momo per gli amici, destreggiandosi tra i resoconti giornalistici della crescita rapida e disordinata della città e dei fervori culturali, artistici e mondani che vi si intrecciano. 

Sono gli anni del Neorealismo al cinema, della nascita della televisione, dei divi americani a Cinecittà e degli scontri sociali nelle borgate.

Sono anni di progetti e di sogni che sembrano realizzarsi, mentre una società ancora contadina e provinciale cerca di approdare in fretta ai moderni consumi che promettono più libertà per tutti. 

In questo clima, Momo stringe le amicizie più durature, quelle con Aldo Palazzeschi, con Federico Fellini, con Maria Luisa Spaziani, con Vittorio De Sica, con Elsa Morante.

Nel 1964, va ad abitare nella grande casa di Testaccio, a piazza dell’Emporio, dove risiede fino alla scomparsa, il 16 luglio del 2000.

Casa Pertica viene arredata anche con i suggerimenti del marchese Mario Rappini, noto architetto, arredatore e scenografo. Grazie a questa frequentazione, Pertica si avvicina alla pittura e, padroneggiando l’uso delle tempere, inizia a dare forme e colori alle visioni della sua fervida fantasia.

Per il quartiere di Testaccio, Pertica sviluppa, nel corso degli anni, una conoscenza e un amore ininterrotto concretizzatosi nel 1967 con la fondazione, da lui fortemente sostenuta, della prima “Associazione di Rione”. Egli resta sempre amico e al fianco degli abitanti: commercianti, artigiani o semplici ‘popolani de Roma’, promuove le battaglie per la conservazione e la cura di uno dei luoghi che sanno ancora esprimere l’anima più verace della città.

Anche per questi motivi, il Comune di Roma titola, a suo ricordo, nel 2003, un giardino pubblico tra via Ghiberti e via Volta.

Il suo impegno civile per Roma rimane inoltre segnato dalle battaglie per la riqualificazione della Garbatella, con il restauro della fontana “Carlotta”, e contro il degrado degli edifici di Nuova Ostia.

In sua memoria, anche Palombara Sabina, nel 2010, gli dedica una targa ricordo, apposta sul fronte della casa natale.