Poeta, Romanziere e Storico

C’è un paradosso difficile da spiegare nella fortuna letteraria di Pertica: pur vivendo egli tra amici letterati, al fianco di grandi autori, come Aldo Palazzeschi, Alberto Arbasino, Dario Bellezza, Elsa Morante, e frequentando anche i salotti che allora contavano, come quello della Bellonci, i suoi componimenti di poesia e i suoi romanzi, non hanno avuto il meritato consenso, il giusto riscontro. Forse per quella assurda chiusura dell’elitaria cerchia di critici e di giudici che, nella cultura italiana, va decretando la notorietà di personaggi alquanto mediocri, poi destinati all’oblio, a scapito di veri talenti.

Forse perché i veri talenti si presentano più modesti, e quasi pudichi, nell’imporre la propria opera: così, almeno in parte, è accaduto a Pertica, che – in ogni caso – ha visto il suo primo romanzo, La Contessa di Roma, pubblicato da Spada Editore nel 1978, entrare nella rosa dei finalisti del Premio Viareggio opera prima.

Eppure, di questo folgorante romanzo – che come pochi altri restituisce il clima, le facce, i dialetti, a quella Roma sgangherata che, alle prese con l’urbanizzazione selvaggia del dopoguerra, cresceva male e in fretta, occupando prati e quel che restava dell’Agro romano – non si è ancora pensato di farne una riedizione.

Così come per l’altro, bellissimo visionario romanzo, quasi un poema in prosa, Le voci dell’isola, Nuova Spada, 1980.

In questo caso, adottando una struttura musicale e rapsodica, Pertica intreccia voci e ritratti di marinai e di contadini senza tempo. Poi, improvvisa e inattesa, irrompe la tragedia evocata della strage di Piazza Fontana e l’isola diviene rappresentazione e metafora presente della società italiana.

Altro libro interessante e particolare è Salotto in libreria, Nuova Spada Editrice, 1982, una serie di interviste a personaggi della cultura, del cinema, del giornalismo e un immaginario incontro con Leopardi.

Nelle poesie, Pertica dà forma elegante e ricercata, quasi dannunziana, alle intime suggestioni, al mistero, ai ricordi, al dolore, alla compassione che la realtà indagata gli suggerisce. Nascono così le raccolte Madrigale Eugubino, Nuova Editrice Spada, 1984, e – in seguito ad un viaggio in Iraq – Baghdad delle rose, Editrice Majorana, 1995, e poi l’ultima struggente raccolta, dedicata all’amatissimo nipote, improvvisamente venuto a mancare nel 1997, Canzoniere ad Andrea, Gangemi, 1999.

Come storico e profondo conoscitore di Roma, Pertica pubblica libri di eccezionale importanza proprio per l’accuratezza e la precisione delle fonti e del racconto esposto, irrinunciabili punti di riferimento per chiunque voglia approfondire storie e aspetti della città.

Nel 1990, esce Villa Borghese, Nuova Spada Editrice, poi il gustoso Fatti, fattacci e personaggi della Roma umbertina, Newton Compton, 1993, ed infine Roma delle meraviglie, NES, 1998.